Il riconoscimento delle donne nella letteratura cinese
Introduzione: scrittura e potere (maschile). Se si eccettuano quelle società di un remoto passato che su base soprattutto archeologica ipotizziamo fossero organizzate in senso “matriarcale”, per gran parte della storia umana, a tutte le latitudini e presso tutte le civiltà, la cultura dominante si è espressa attraverso gli uomini. È indubbio che i presupposti principali di questo dominio si siano innescati e abbiano continuato ad agire grazie a fatti di natura strettamente biologica della diversità di genere: vale a dire l’esercizio della forza e, in ultima analisi, della violenza, anche se solo minacciata o potenziale. Questo accade anche oggi, pure nelle cosiddette società ove vige lo stato di diritto e in seguito ai progressi e ai diritti civili conquistati dalle battaglie femministe dei decenni passati, battaglie così diverse dalle pose di maniera spesso insincere e strumentali del nostro tempo.
La parte femminile dell’umanità, tuttavia, ha scavato anfratti, si è insinuata nelle rotture nel corpo sociale, tutt’altro che monolitico, per esercitare comunque una propria influenza, per cercare la propria realizzazione e il proprio ruolo nel mondo. Questo è avvenuto, paradossalmente, spesso sfruttando quei ruoli, in parte biologici ma più spesso culturalmente rigidi, che la società maschile imponeva alle donne, vedendo le donne solo come figlie, mogli e madri. Non da ultimo, anche l’uso della propria sessualità, dimensione nella quale dobbiamo includere peculiarità psicologiche legate a una diversa sensibilità che l’opinione e l’esperienza comune ascrivono alle donne.
Il focus sulla Cina antica. In questo articolo tratteremo di una specifica area della cultura, antropologicamente intesa, ma anch’essa spesso regno incontrastato dell’elemento maschile: la poesia. Nello specifico, ci interessa parlare del ruolo e del riconoscimento delle poetesse nella Cina di epoca Tang.
La Cina ha una storia letteraria millenaria. Lo stesso sistema di potere, poi istituzionalizzatosi nella burocrazia imperiale, si basava sulla parola scritta in cui aveva grande peso la parola letteraria, sebbene allora la distinzione tra scritture strumentali e letterarie non fosse così netta. Non è strano, quindi, che nell’antica Cina ci fosse una stretta correlazione tra scrittura e potere e quindi anche tra poesia e potere.
L’epoca Tang (618-907 d.C.) è considerata uno degli apici culturali della storia cinese, periodo caratterizzato da un grande sviluppo delle arti, della poesia, della pittura, della musica e della ceramica. Noti poeti che sono entrati a far parte del “canone classico” come Li Bai e Du Fu vissero in epoca Tang. A quest’epoca forse possiamo far risalire anche la nascita della sinosfera, una vasta area geografica tra Asia Orientale, parte del sud-est asiatico e Asia centrale in cui la cultura cinese esercitò una grande influenza, divenendo modello di riferimento culturale.
Poetesse cinesi: cortigiane e monache. Ma quale era il ruolo delle donne nella poesia classica cinese? Le donne si dedicavano alla poesia e, in questo caso, è rimasta traccia delle loro opere? La risposta che possiamo fornire senza troppi giri di parole è senz’altro sì, anche le donne hanno occupato un ruolo nella poesia e nella letteratura cinese. E sebbene si tratti di un numero esiguo rispetto ai colleghi uomini, le poetesse e le letterate cinesi hanno esercitato un ruolo importante nella storia letteraria, anche per via delle suggestioni di un punto di vista diverso sul mondo.
Fonte principale di questo articolo sarà il contributo di Hanna Dashchenko, “Legitimation Process of Female Poetry During the Tang Dynasty (618–907)”, pubblicato su “Journal of Narrative and Language Studies” (2022). L’articolo, come suggerisce il titolo, indaga il processo di legittimazione della poesia femminile nella cultura cinese durante la dinastia Tang, suggerendo che tale processo si sia svolto attraverso varie fasi e livelli interrelati, come le condizioni politiche, sociali e culturali grazie alle quali la scrittura poetica era molto prolifica e fiorente per i poeti dell’epoca, e l’emergere netto della dimensioni di genere quando, dopo la ribellione di An Lu-shan, un mutato equilibrio di potere tra i sessi ha indebolito le barriere di genere.
Dopo la ribellione di An Lu-shan (755-763), una grande rivolta contro la dinastia Tang in Cina guidata da An Lushan, infine soppressa ma che indebolì l’impero, si crearono le premesse per un mutamento sociale propizio allo sviluppo della poesia femminile. La disgregazione politica e il decentramento causati da questo evento portarono a una sorta di diaspora di cortigiane e musicisti, costretti a fuggire dalla capitale e a cercare nuovi luoghi per esercitare la propria arte. Ma la definizione di “cortigiane nella Cina Tang” si presta a qualche fraintendimento: erano figure complesse e influenti, solo parzialmente sovrapponibili alle “nostre” cortigiane, che non solo intrattenevano i nobili e i funzionari con musica, danza e poesia, ma molte divennero anche letterate e poetesse di talento. Un’altra figura influente in questo campo è quella delle monache buddiste e taoiste, spesso ruolo e condizione di arrivo o di passaggio delle stesse cortigiane.
La Dashchenko ha analizzato 167 poesie di quattro importanti poetesse: Lǐ Yě (李冶, 732?-784), Xuē Tāo (薛濤, 768-832), Liú Cǎichūn (劉采春, IX secolo) e Yú Xuánjī (魚玄機, 844-871), entrate poi nel canone e studiate e apprezzate nel corso dei secoli. Ma nella Cina patriarcale del periodo durante la dinastia Tang, apparvero centinaia di poetesse, rimaste spesso nomi vuoti, ma che inducono a ritenere che la poesia femminile divenisse proprio a partire da questa epoca una parte integrante del processo letterario.
Conclusione. Sebbene il contributo di Hanna Dashchenko abbia il merito di evidenziare l’emergere della poesia femminile in Cina da una prospettiva storico-politica e sociale, tende forse a trascurare le dinamiche interne del processo storico letterario che hanno anche linee di sviluppo autonome. Le trasformazioni nel sistema di potere tra i sessi crearono condizioni ideali affinché le donne rango sociale non elevato potessero interagire con uomini letterati di stato più elevato. Di conseguenza, le donne riuscirono a ritagliarsi nuovi ruoli e a far apprezzare la loro poesia nel mondo letterario maschile. Tuttavia, non possiamo escludere che, in assenza di tali condizioni, lo sviluppo della poesia femminile avrebbe comunque potuto trovare altre vie per esprimersi.
Non mi sono soffermato sulle singole poetesse citate, ma piuttosto sul contesto storico che ha permesso l’emergere delle loro opere. Questo perché intendo approfondire in dettaglio la vita e le opere di queste e di altre figure rilevanti della letteratura femminile cinese. Mi auguro che questo breve contributo, privo di pretese, possa suscitare una qualche curiosità sull’argomento.