Ueda Akinari, Ugetsu monogatari
In tutte le epoche e in tutte le culture pare siano presenti quelli che in italiano chiamiamo “fantasmi”. Una precisazione, quella linguistica, da non sottovalutare, perché effettivamente la condizione dello spirito della persona dopo la morte influisce anche sul suo status e sulla terminologia che lo definisce. Lo “spettro” come anima rimasta nell’aldiquà si definisce spesso con una parola specifica. Il fantasma, infatti, non è la semplice anima di una persona che ha cessato di vivere, ma un morto insoddisfatto che per qualche ragione rimane legato ai luoghi in cui visse da vivo. Tema del folklore, e sovente tema letterario. Il romanticismo, in particolare, rilanciò le storie di fantasmi conferendo loro una certa dignità letteraria. Questo tipologia narrativa non riuscì a superare la barriera che divide quella che viene definita letteratura di genere dalla letteratura cosiddetta alta, ma appassionò anche autori di prim’ordine come Charles Dickens e Henry James. Continua a leggere “Fantasmi al chiaro di luna”