Perché gli italiani amano così tanto il Giappone?

Tra influencer, semplificazioni e idealizzazioni, storia di uno strano amore

Penso che questo fenomeno sia così particolare, socialmente e mediaticamente, da risultare difficile da spiegare anche da parte degli esperti di comunicazione. Perché, già da qualche decennio, il Giappone è così di moda tra gli italiani? Sono convinto che questa popolarità non derivi solo da un mio “effetto algoritmo”. Mi occupo di questa tematica da tempo, così i social e i dispositivi che uso mi mostrano costantemente contenuti legati al Giappone. Si rischia di confondere la mia “rappresentazione algoritmica” personalizzata con la realtà. Ma in effetti, se osserviamo attentamente, la presenza di contenuti legati al Giappone è davvero enorme. La domanda iniziale non ha risposte semplici. Il legame tra italiani e il Paese del Sol Levante va spiegato non soltanto attraverso fenomeni sociali e mediatici, ma anche valutando se esista un’insospettabile affinità culturale. Ma proviamo ad affrontare questo fenomeno in modo più sistematico. Continua a leggere “Perché gli italiani amano così tanto il Giappone?”

L’asfissia de “Gli indifferenti”

Note sul romanzo di Alberto Moravia

MoraviaLa mia copia de Gli indifferenti di Moravia emana un forte odore di carta vecchia. Compirà, a breve, cinquant’anni (la mia copia, non il romanzo). La vecchia edizione presenta una copertina di finta pelle rossa, un tascabile Fabbri Editori piuttosto brutto (anche se qui allego un’edizione diversa). Ma il testo è quello, fa il suo dovere: il romanzo del grande scrittore, un tempo tanto noto, oggi quasi dimenticato. Moravia è però tornato sulla bocca dei suoi connazionali di oggi per un breve momento; grazie alla scelta di un titolo che lo riguardava all’esame di maturità di quest’anno. È stato un piccolo scandalo (di sapore piccolo-borghese e provinciale, come molti dei suoi personaggi): chi mai arriva a concludere il programma scolastico fino a questo punto, fino al Novecento inoltrato? Una traccia inutile, dunque. I nostri studenti neppure sanno chi era il povero Moravia. Eppure, per anni, non è stato solo l’emblema dello scrittore, ma anche dell’intellettuale impegnato, amico di Pasolini, prolifico scrittore di opere allo stesso tempo profonde, ma anche divertenti, a loro modo. Da “letteratura di consumo”. Continua a leggere “L’asfissia de “Gli indifferenti””

L’Italia “russa”

L’Italia come spazio immaginario e simbolico nella poesia russa della prima metà dell’Ottocento

Ivan KozlovIntroduzione. Il processo di ricezione, assimilazione e sintesi che la società intellettuale russa compie nei confronti della cultura europea tra XVIII e XIX secolo, riguarda anche gli spazi “geografici” dell’immaginario poetico. L’antichità classica e l’Italia come terra di delizie e nuova Arcadia fanno parte di questi orizzonti poetici, e trovano un certo spazio nella produzione poetica russa.

In epoca romantica permane in Europa una certa importanza dell’Italia nell’ambito della formazione del gusto, anche se ormai la Penisola ha perso il ruolo attivo di rielaborazione culturale dei secoli passati, ed è divenuta pura fonte di ispirazione come erede privilegiata della classicità latina e meta formativa “turistica” per i giovani nobili (con il noto fenomeno del Grand Tour a partire dal secolo XVII).

Secondo la chiavi di lettura qui presentata, nell’assunzione dell’Italia come oggetto poetico, motivazioni di ordine climatico-geografico influiscono quanto e più dell’ammirazione russa per la Classicità, nell’elaborazione del mito poetico dell’Italia.

Nell’articolo vengono analizzate alcune poesia di autori della prima metà del XIX secolo che hanno per oggetto l’Italia: Pëtr Andreevič Vjazemskij (1792-1878), Dmitrij Vladimirovič Venevitinov (1805-1827), Ivan Ivanovič Kozlov (1779-1840), Elizaveta Kul’man (1809-1825). Continua a leggere “L’Italia “russa””