World literature

Occorrerebbe un manuale e dovrebbe essere materia scolastica di base

dante in tedescoRispetto ad altre civiltà del mondo, quella occidentale ha avuto il singolare destino di presentare un più altro grado di uniformità e allo stesso tempo un alto grado di frammentazione: tante lingue, ma una civiltà comune. L’Occidente, infatti, non parla certamente solo inglese, ma si esprime in tutti gli idiomi del vecchio continente. Sappiamo che la lingua è uno dei principali elementi che circoscrive una cultura e una nazione, e la lingua è uno degli strumenti per la costruzione di un’altra dimensione importante di una cultura, quella letteraria. Qui, d’altra parte, si innesta uno dei problemi della frammentazione linguistica a cui si accennava sopra: se autori delle cosiddette maggiori letterature europee, un Cervantes, uno Shakespeare, un Goethe, un Proust, un Dante o un Dostoevskij sono universalmente noti, non altrettanto possiamo dire di letterature indicate (a torto) come minori. Continua a leggere “World literature”

La vaghezza del significato

La precisione (o limitatezza) semantica è una caratteristica

delle lingue occidentali (indoeuropee)

kuruNon ho le pretese di “fare” linguistica in queste poche note. Questo breve testo andrà considerato più una riflessione intuitiva, basata su impressioni personali, sulle lingue e sulle loro differenze, che un testo di qualche valore scientifico. Se fossi uno studioso serio e metodico, direi che il tema di questa nota tocca la linguistica comparativa. Tuttavia, se non si ha la pazienza di riordinare le idee e studiare con metodo un oggetto di studio, uno spunto di riflessione può essere altrettanto utile. Da circa tre lustri, poco più, mi dedico allo studio delle lingue. Scopo principale è quello comunicativo, e una passione e curiosità per l’oggetto in sé. Tuttavia, complice un certo interesse anche per la linguistica, non ho potuto fare a meno di elaborare qualche teoria ingenua su alcuni aspetti del linguaggio in relazione alle diverse lingue. Continua a leggere “La vaghezza del significato”

Mazzini e una Letteratura d’Europa

Uno scritto del 1829 del pensatore risorgimentale

MazziniNel 1829 sull’Antologia di Firenze uscì un lungo articolo di Giuseppe Mazzini dal titolo programmatico: D’una letteratura europea. Il tono schiettamente giovanile e romantico dell’articolo non era però tale da pregiudicare una visione organica e ambiziosa di una cultura, quella europea, concepita con largo anticipo come unitaria e specchio di una comune civiltà. Mazzini giungeva alle sue considerazioni finali attraverso l’esposizione dei tratti salienti della storia europea. Pur innestandosi su una filosofia della storia di stampo tardo-romantico (lo sviluppo del “genio” dei popoli, la storia come processo di progresso tra avanzamenti e arresti), l’impianto interpretativo di Mazzini coincideva con quanto ancora oggi apprendiamo nelle scuole, rivelando così nella visione Mazziniana un approccio decisamente moderno. Ma entriamo nel merito. Continua a leggere “Mazzini e una Letteratura d’Europa”

La cittadinanza globale

Nuove utopie e biodiversità culturale per una società nuova (acquista qui)

fL’era globale è una grande promessa. Due elementi concorrono ad oscurare le potenzialità di un mondo globale: gli attriti nel panorama geopolitico tra gli Stati Uniti, la Russia e la Cina (con un’Europa che sta a guardare), e una globalizzazione solo economica, mal gestita dalla politica e guidata da un iperliberismo senza regole. In queste pagine si presenta l’era globale sotto un’altra luce. Anche grazie ad esempi tratti dalla storia europea e asiatica, si mostra come il processo di incontro, assimilazione e rielaborazione di culture “diverse” sia un processo storico che genera incredibile vitalità creativa nelle civiltà umane, in tutte le epoche e in tutti i continenti. Questo processo, infatti, sta alla base di molte epoche storiche di splendore e fervore intellettuale. Partendo da queste considerazioni, l’autore propone il concetto di “cittadino globale” per indicare una condizione interiore e un percorso di formazione (anche scolastico) allo stesso tempo identitario e multiculturale, capace di creare una forma mentis e un tipo di cittadino nuovo, premessa per una società più creativa e un contesto internazionale più cooperativo e meno conflittuale.

Lo spazio culturale europeo

Orlando Figes racconta la formazione di una cultura comune europea attraverso la biografia dello scrittore russo Turgenev

figesOrlando Figes è un noto russista inglese, docente all’università di Londra. Il suo voluminoso libro, Gli Europei. Tre vite cosmopolite e la costruzione della cultura europea nel XIX secolo, (Mondadori 2019) ha ambizioni più ampie che fuoriescono dal recinto degli studi slavi che gli è proprio. Partendo dalla biografia di un autore centrale della storia letteraria russa, Ivan Turgenev, e di Pauline e Louis Viardot, Figes racconta sullo sfondo biografico il processo di formazione di una cultura comune europea che proprio nei decenni centrali del XIX secolo stava emergendo in tutta la sua evidenza. L’intreccio tra le vicende biografiche dei personaggi storici ritratti rende la narrazione avvincente, e fornisce lo spunto per parlare di tali mutamenti sociali e culturali. Continua a leggere “Lo spazio culturale europeo”

La metafisica del gatto

Invito alla lettura di Wisława Szymborska

szCome aspirante polonista e slavista, avevo guardato sempre con un certo sospetto e pregiudizio l’opera di Wisława Szymborska. Il pregiudizio mi derivava dal fatto che se la poesia è – sfortunatamente – un fenomeno di nicchia, l’incredibile successo editoriale e mediatico dell’opera della Szymborska non poteva che essere un fenomeno di massa, e quindi di qualità discutibile. Ma di pregiudizio si trattava, come ho capito accostandomi all’opera della poetessa polacca, premio Nobel per la letteratura. Succede quindi che per motivi di studio (un corso monografico all’Università di Bologna), mi trovo costretto ad avvicinarmi all’opera della Szymborsa, in lettura diretta e approcciandomi alla critica sulla sua opera. Come si sarà capito dall’introduzione apologetica, ho dovuto ricredermi sul valore della poesia della Szymborska. Continua a leggere “La metafisica del gatto”