Micro-mondi e incomunicabilità

Le parole del silenzio di Michele Prisco (1981)

Michele Prisco era considerato un autore importante della letteratura italiana del dopoguerra. La sua lunghissima carriera letteraria, iniziata nell’immediato dopoguerra, si è protratta fino alle soglie del nuovo millennio, con esiti altalenanti per quanto riguarda la fortuna editoriale dei suoi libri. È stata invece la cosiddetta “fortuna postuma” a non rendere giustizia a questo autore: oggi sono davvero poche le sue opere ancora reperibili sul mercato, riedite di recente. Qualche tempo fa, cercando tra gli autori del secondo “Novecento italiano dimenticato”, avevo inserito Prisco tra le mie letture. Per vie fortuite (libri ereditati), alcuni anni fa sono entrato in possesso di alcuni suoi romanzi e il primo che ho deciso di leggere non è stato il suo più famoso e, a quanto pare, il più importante (Una spirale di nebbia, Premio Strega 1966), bensì un’opera relativamente tarda: Le parole del silenzio. Continua a leggere “Micro-mondi e incomunicabilità”

Plauto, Leopardi e il ribaltamento ironico

I “tipi umani” della commedia invitano a prenderci meno sul serio

plautoDopo aver evitato con qualche riserva la commedia anche nei periodici ritorni ai classici, di recente mi sono ritrovato Plauto di fronte, e con un malcelato senso di colpa ho dovuto cedere alla lettura.* Gli anni passavano e la ripromessa di leggere qualcosa in proposito continuava ad essere disattesa. Ma facciamo un passo indietro. Chi è Plauto? Col nome incerto di Tito Maccio Plauto vengono tramandate un gruppo di commedie di un autore nato tra il 255-251 a.C a Sarsina e morto intorno al 184 a.C. I particolari della biografia interessano poco in questa sede e anche le complesse vicende filologiche dei suoi scritti giunti fino a noi. Come era consuetudine allora, gli autori latini prendevano in blocco trame e intrecci della commedia greca e apportavano adattamenti e contributi personali, senza che questo procedimento fosse inteso come segno di poca originalità. E così fece Plauto, anche se è ormai opinione comune che l’apporto di originalità romana, infuso dall’autore latino alle trame greche, abbia costituito la base di veri e propri clichè passati poi in tutto il teatro moderno e contemporaneo occidentale. Continua a leggere “Plauto, Leopardi e il ribaltamento ironico”

L’asfissia de “Gli indifferenti”

Note sul romanzo di Alberto Moravia

MoraviaLa mia copia de Gli indifferenti di Moravia emana un forte odore di carta vecchia. Compirà, a breve, cinquant’anni (la mia copia, non il romanzo). La vecchia edizione presenta una copertina di finta pelle rossa, un tascabile Fabbri Editori piuttosto brutto (anche se qui allego un’edizione diversa). Ma il testo è quello, fa il suo dovere: il romanzo del grande scrittore, un tempo tanto noto, oggi quasi dimenticato. Moravia è però tornato sulla bocca dei suoi connazionali di oggi per un breve momento; grazie alla scelta di un titolo che lo riguardava all’esame di maturità di quest’anno. È stato un piccolo scandalo (di sapore piccolo-borghese e provinciale, come molti dei suoi personaggi): chi mai arriva a concludere il programma scolastico fino a questo punto, fino al Novecento inoltrato? Una traccia inutile, dunque. I nostri studenti neppure sanno chi era il povero Moravia. Eppure, per anni, non è stato solo l’emblema dello scrittore, ma anche dell’intellettuale impegnato, amico di Pasolini, prolifico scrittore di opere allo stesso tempo profonde, ma anche divertenti, a loro modo. Da “letteratura di consumo”. Continua a leggere “L’asfissia de “Gli indifferenti””

La gerarchia delle perfezioni

La macchina mondiale di Paolo Volponi

volpNel 1965 il premio Strega, uno dei più prestigiosi premi letterari italiani, venne assegnato a un romanzo breve di un autore che oggi è perlopiù caduto nel dimenticatoio. Triste destino condiviso da molti importanti autori della nostra letteratura nel secondo dopoguerra. Il romanzo sul quale spenderemo qualche parola è La macchina mondiale di Paolo Volponi. Nativo della piccola città di Urbino, Volponi era stato una figura di letterato noto tra gli anni Cinquanta e Sessanta, in particolare per il suo ruolo di dirigente alla Olivetti, ruolo che gli era stato assegnato proprio per portare avanti l’utopia olivettiana di industria umana e culturale. Nell’opera non vastissima di Volponi La macchina mondiale è certamente il libro più importante, e di questa utopia serba una forte traccia. Continua a leggere “La gerarchia delle perfezioni”

Combattere le tigri a mani nude

Elogio di Sandokan (e del suo creatore, Emilio Salgari)

TigriSarà forse perché nel rivendicare gusti ingenui, il critico o il semplice lettore, si dichiara indirettamente ricercato e raffinato. O sarà semplicemente perché i romanzi del ciclo di Sandokan di Emilio Salgari sono effettivamente di una godibilità che crea subito affezione per il suo impavido eroe. Lettura per ragazzi e lettura vintage ad un tempo. La prima, una categoria che ha condannato molte opere ad una nicchia che non apparteneva loro, mettendo in ombra alcuni importanti capolavori della letteratura mondiale (uno su tutti, Jules Verne). La seconda etichetta, quella di vintage, più onesta: i “ragazzi” di oggi forse non hanno mai sentito parlare di Sandokan, e già per la mia generazione i libri di infanzia, negli anni Ottanta del secolo scorso, erano altri. Continua a leggere “Combattere le tigri a mani nude”

Impeto e libertà

L’autobiografia di Vittorio Alfieri

Vita Alfieri.pngPonte di passaggio tra Classicismo e Romanticismo, Vittorio Alfieri è, al pari di Byron, importante come personaggio e personalità, quanto e forse ancor più che come autore. Lo si comprende bene leggendone la vita: temperamento libertario e impulsivo, sempre alla ricerca di una libertà totale, decide di non sposarsi e di non procreare in modo consapevole, rinuncia all’eredità paterna in favore della sorella in cambio di un vitalizio, si congeda dall’esercito per non dover chiedere il permesso di viaggiare al Re.

E poi viaggia tantissimo. Da una prima gioventù dall’orizzonte troppo provinciale, fugge non appena responsabile legalmente di se stesso, in giro per l’Europa, passando per le terre scandinave, la Russia, la Germania, la Francia, l’Inghilterra, la penisola iberica. Continua a leggere “Impeto e libertà”