Noia e modernità

Rassegnazione e progetto nei personaggi di Cechov

Anton CechovC’è una dimensione, tanto letteraria quanto reale che, per quanto ripetuta a lungo, non sembra proprio passare di moda: la noia del quotidiano e l’assurdità del suo ripetersi. Dopo due secoli di “letteratura della noia”, da Leopardi, passando per Sartre, e arrivando agli infiniti imitatori di oggi, dovremmo averne abbastanza. In fondo, in questa disposizione d’animo tipica della modernità risiede tutta la verità delle nostre dormienti province, delle nostre città caotiche e inconcludenti; una realtà solo superficialmente scalfita dalla rivoluzione dell’iper-velocità delle comunicazioni. Leggete i drammi di Cechov, e vi accorgerete come il clima dei suoi dialoghi, ambientati in una dormiente Russia rurale della fine del XIX secolo, poco si discosta da molti dei nostri atteggiamenti. Continua a leggere “Noia e modernità”

Plauto, Leopardi e il ribaltamento ironico

I “tipi umani” della commedia invitano a prenderci meno sul serio

plautoDopo aver evitato con qualche riserva la commedia anche nei periodici ritorni ai classici, di recente mi sono ritrovato Plauto di fronte, e con un malcelato senso di colpa ho dovuto cedere alla lettura.* Gli anni passavano e la ripromessa di leggere qualcosa in proposito continuava ad essere disattesa. Ma facciamo un passo indietro. Chi è Plauto? Col nome incerto di Tito Maccio Plauto vengono tramandate un gruppo di commedie di un autore nato tra il 255-251 a.C a Sarsina e morto intorno al 184 a.C. I particolari della biografia interessano poco in questa sede e anche le complesse vicende filologiche dei suoi scritti giunti fino a noi. Come era consuetudine allora, gli autori latini prendevano in blocco trame e intrecci della commedia greca e apportavano adattamenti e contributi personali, senza che questo procedimento fosse inteso come segno di poca originalità. E così fece Plauto, anche se è ormai opinione comune che l’apporto di originalità romana, infuso dall’autore latino alle trame greche, abbia costituito la base di veri e propri clichè passati poi in tutto il teatro moderno e contemporaneo occidentale. Continua a leggere “Plauto, Leopardi e il ribaltamento ironico”

Lo spazio culturale europeo

Orlando Figes racconta la formazione di una cultura comune europea attraverso la biografia dello scrittore russo Turgenev

figesOrlando Figes è un noto russista inglese, docente all’università di Londra. Il suo voluminoso libro, Gli Europei. Tre vite cosmopolite e la costruzione della cultura europea nel XIX secolo, (Mondadori 2019) ha ambizioni più ampie che fuoriescono dal recinto degli studi slavi che gli è proprio. Partendo dalla biografia di un autore centrale della storia letteraria russa, Ivan Turgenev, e di Pauline e Louis Viardot, Figes racconta sullo sfondo biografico il processo di formazione di una cultura comune europea che proprio nei decenni centrali del XIX secolo stava emergendo in tutta la sua evidenza. L’intreccio tra le vicende biografiche dei personaggi storici ritratti rende la narrazione avvincente, e fornisce lo spunto per parlare di tali mutamenti sociali e culturali. Continua a leggere “Lo spazio culturale europeo”

Libri, balli, spettacoli nell’Inghilterra del Settecento

Il libro di J. Brewer, I piaceri dell’Immaginazione.

BrewerL’antipatica Gran Bretagna post Brexit potrebbe farci dimenticare che la cultura britannica, spesso definita semplicemente inglese perché anglofona (con buona pace di gallesi, scozzesi e irlandesi), ha dato all’Europa e al mondo grandi capolavori letterari e non solo. Il predominio dell’inglese nel mercato editoriale internazionale, con una produzione letteraria ormai guidata da pure logiche di mercato, contribuisce a renderci la cultura anglofona come troppo invadente, persino imperialista. Occorre anche aggiungere che la potenza di fuoco mediatica del mondo anglosassone, in particolare americana, è stata capace di rendere simili a miti ogni prodotto di quella cultura, anche quando la definizione di capolavori era forse esagerata. Il predominio politico dell’America dalla seconda parte del XX secolo ha contribuito a porre in una posizione di privilegio la letteratura inglese classica, lasciando la restante produzione europea occidentale in mano a specialisti.
Continua a leggere “Libri, balli, spettacoli nell’Inghilterra del Settecento”