Plauto, Leopardi e il ribaltamento ironico

I “tipi umani” della commedia invitano a prenderci meno sul serio

plautoDopo aver evitato con qualche riserva la commedia anche nei periodici ritorni ai classici, di recente mi sono ritrovato Plauto di fronte, e con un malcelato senso di colpa ho dovuto cedere alla lettura.* Gli anni passavano e la ripromessa di leggere qualcosa in proposito continuava ad essere disattesa. Ma facciamo un passo indietro. Chi è Plauto? Col nome incerto di Tito Maccio Plauto vengono tramandate un gruppo di commedie di un autore nato tra il 255-251 a.C a Sarsina e morto intorno al 184 a.C. I particolari della biografia interessano poco in questa sede e anche le complesse vicende filologiche dei suoi scritti giunti fino a noi. Come era consuetudine allora, gli autori latini prendevano in blocco trame e intrecci della commedia greca e apportavano adattamenti e contributi personali, senza che questo procedimento fosse inteso come segno di poca originalità. E così fece Plauto, anche se è ormai opinione comune che l’apporto di originalità romana, infuso dall’autore latino alle trame greche, abbia costituito la base di veri e propri clichè passati poi in tutto il teatro moderno e contemporaneo occidentale. Continua a leggere “Plauto, Leopardi e il ribaltamento ironico”

Ame-no-Uzume, la sfacciata che balla nuda

Note sparse sul “Kojiki”, antico testo della letteratura giapponese

Kojiki_ShinpukujiUna graziosa giovane ragazza danza in modo scomposto e ridicolo davanti a una grotta. Un capannello di persone si raduna; divertiti, tutti la osservano. Lei pare in estasi, esibisce espressioni di follia e piacere allo stesso tempo, ride e si lamenta. Poi si denuda, prima mostrando solamente il piccolo e sodo seno e poi rilevando tutto il suo corpo in tutta la sua splendente nudità. Il capannello di persone continua a ridere. Tutti sono presi da una strana ilarità, la indicano, si tengono la pancia dal ridere. Ci siamo dimenticati di dire una cosa. L’avvenente ragazza ha uno specchio in mano rivolto verso l’interno della grotta. Il suo scopo è incuriosire un’altra donna che, scandalizzata dal comportamento insolente del fratello, si è rifugiata là dentro. Un semplice capriccio da signore viziate, se non fosse che quella là dentro e Amaterasu, dea del sole, e che la sua scomparsa ha determinato il buio universale. Hai detto niente. E anche la nostra selvaggia danzatrice, là fuori è una dea: Ame-no-Uzume. Cose che accadono tra gli dei. Pare di stare a un festino, e sono in ballo i destini universali. Continua a leggere “Ame-no-Uzume, la sfacciata che balla nuda”

Contro il falso femminismo

Perché se il femminismo diventa moralismo non è più femminismo, e perché noi veri femministi  esaltiamo le potenti e bellissime metafore di “strega” e “puttana”

yuki onnaDa qualche anno mi ero ripromesso di non esprimere più la mia opinione sull’attualità sociale e politica. Avevo preso questa decisione per due motivi. Il primo, è che la società impazzita che si rispecchia nei social media è talmente ricolma di opinionisti, di professione e occasionali, che si può sicuramente fare a meno della mia testimonianza. Nel rumore di fondo, ogni opinione diventa solo altro rumore. Il secondo motivo è che dedicare il tempo a tematiche meno effimere rispetto all’attualità, mi faceva sentire meno superficiale e mi dava l’illusione di contribuire in misura maggiore alla mia crescita personale e – detto con ironia – a quella dell’umanità. Perché allora fare un’eccezione, adesso? Perché questa volta le tematiche dell’attualità coincidono con quelle di un mio percorso: lo studio del femminismo. Questo tema mi interessa sia da un punto di vista strettamente filosofico e politico, ma anche e soprattutto per come viene declinato nella letteratura e in genere nei fatti di cultura antropologicamente rilevanti. Scrittrici e personaggi femminili che rappresentano il destino delle donne in un mondo di uomini è uno dei centri dei miei interessi negli ultimi anni, anche se mi interessa soprattutto declinato in specifici contesti linguistici e geografici (quelli dell’Asia Orientale). Continua a leggere “Contro il falso femminismo”

Streghe giapponesi

Donne e forza primordiale (note disordinate su Maschera di donna di Enchi Fumiko)

Enchi Fumiko, Maschera di donnaVoglio parlare di un libro, senza parlare del libro. Odio le recensioni banali, e amo le recensioni utili (quelle scolastiche, da manuale, precise, documentatissime, piene di note e di bibliografia). Le vie di mezzo sono un esercizio retorico di dubbia utilità. Voglio parlare di un libro, anzi di quello che ci sta dentro, senza faticare a riassumere una trama. Fatevelo voi. Leggetevelo. Il libro è il breve romanzo della scrittrice Enchi Fumiko (che gli dei la benedicano), intitolato Maschera di donna (Onna-men 女面). Parla di donne. Anzi di femmine. Di fascinazione, inganno, forza primordiale, di follia, di soprannaturale. Tutto ha un vago sapore di stregoneria, anche se quel termine è fuori contesto, è troppo europeo, e poi cela in sé una certa condanna morale che, se c’è, è piuttosto approvazione dell’autrice. Gli uomini, in Maschera di donna, vengono truffati, e paiono meritarselo, raggirati, usati nel loro punto debole: l’attrazione per il corpo femminile. Il più grande e dolce inganno architettato dall’evoluzione ai danni dell’uomo. Continua a leggere “Streghe giapponesi”

Piacere “globale”

Note sul libro L’erotismo di Francesco Alberoni (Garzanti 1986)

alberoni erotismoQuando si scrive “fiction” immedesimarsi nel punto di vista di un personaggio è fondamentale. Tanto più se quel personaggio è molto diverso da noi. Con questo ammonimento nella mente, stavo cercando materiale sul tema dell’erotismo visto da un punto di vista femminile, per evitare di mascolinizzare personaggi che di femminile potrebbero avere solo il nome e le sembianze, ma non l’interiorità. Mi sono così imbattuto in un vecchio libro del sociologo Francesco Alberoni, uno di quei libri che non ho acquistato, ma che ho ereditato per vie traverse. Il libro si intitola appunto L’erotismo, ed è stato pubblicato da Garzanti nel 1986. La mia versione “ereditata” è una riedizione di Euroclub di un paio d’anni dopo, con una copertina e una grafica tipiche di quell’epoca. Continua a leggere “Piacere “globale””

Danza della vita indistruttibile

Vite individuali e fluire vitale eterno

Anche coloro che hanno fatto del presente il proprio orizzonte unico, destinandolo ad un godimento di maniera, che hanno assimilato senza scampo la morale della finitudine e pure non si disperano, hanno elaborato nei secoli utili invenzioni concettuali per sopravvivere, pure se illusoriamente, oltre la morte. E per fare questo hanno dovuto convivere con la contraddizione, e persino renderla sistematica e dialettica.
Come di consueto, tutto inizia in Grecia. Almeno è lì che la questione che ci interessa raggiunge un grado di compiutezza dalle quali prendere le mosse. È la pratica cultuale e l’apparato mitico di una nota divinità: Dioniso. Continua a leggere “Danza della vita indistruttibile”